ARCHEOLOGIA

I primi insediamenti nella zona di Cuglieri risalgono al neolitico antico (5700-5300 a.C.), solo nel suo territorio sono stati censiti 64 nuraghi, dodici tombe dei giganti, e le Domus de Janas di Serruggiu, Pittudi e Fanne Massa.
Numerose le tracce anche dell’epoca punica e romana, con i resti di città e terme; del periodo medioevale, con le chiese romaniche e i castelli. Casteddu Ezzu era un castello costruito nelle colline adiacenti a Cuglieri per proteggere i confini del regno ed ancora adesso si possono ammirare resti di torri, paramenti murari e vani sotterranei probabilmente con funzione di cisterne.

Torre di S. Caterina di Pittinuri – Foto Davide Bonsi

Andando verso il sud del comune s’incontra Cornus, un’antica città-stato fondata nell’ultimo quarto del 6 sec a.c. Attualmente sono visibili i resti di mura del foro, i resti di una basilica, tombe, ed i resti di un impianto termale.

Lungo la costa del territorio si aprono diverse cale su cui vennero erette 3 torri costiere a: Capo Nieddu, Santa Caterina e Su Puttu.

Tomba dei Giganti – Foto Ilaria Sperandio

Uscendo dal comune in direzione di Oristano a 20 minuti da Cuglieri, si trovano I giganti di Mont’e Prama, altro sito archeologico di rilevanza internazionale. Sono sculture nuragiche spezzate in numerosi frammenti che, grazie al sostegno del ministero per i beni culturali Sardo, sono state successivamente ricomposte in 38 statue alte anche 2 metri e mezzo, sono le uniche statue che il mondo nuragico abbia mai restituito.

Pozzo di Santa Cristina – Foto Didie Caria

Sempre nelle vicinanze di Oristano, si trova il santuario nuragico di Santa Cristina, il sito comprende- due parti: la prima costituita dal tempio a pozzo, massima espressione architettonica della civiltà nuragica, e la seconda parte composta da un nuraghe monotorre, da alcune capanne in pietra di forma allungata di incerta datazione ed un villaggio nuragico, ancora da scavare, di cui sono visibili solo alcuni elementi affioranti.

Quelli citati sono solo alcuni dei siti archeologici presenti nella zona dell’Oristanese, insieme agli ospiti si sceglierà la destinazione che suscita maggiore interesse.

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